Mauricio
Diversi anni fa mia madre aveva fatto amicizia con una ragazza alla fermata dell’autobus, che l’ha invitata a casa sua; io l’ho accompagnata e così abbiamo conosciuto la comunità bahà'ì. In quel periodo abbiamo iniziato la sequenza dei corsi dell’Istituto Ruhi e ho approfondito la conoscenza della Fede Bahà'ì. Ricordo che mi aveva colpito la mancanza di pregiudizi, rispetto alle altre religioni; il fatto che i tuoi errori non vengono giudicati e tu non vieni emarginato. L’apertura verso gli altri ed il fatto di non ritenersi depositari di una verità assoluta.
Questo percorso è stato importante perché ho ampliato le mie conoscenze religiose e il riconoscimento dell’unicità di Dio, che significa abbracciare tutte le altre religioni; il concetto di unità è emerso anche quando è venuto a mancare mio padre perché la comunità ci è stata molto vicina. Avendo frequentato anche altre religioni ho notato la differenza: questa maggiore accettazione senza pregiudizi mi ha colpito.
Essere spronati a immergersi negli Scritti bahá’í e riunirsi in gruppi ristretti è un altro aspetto interessante, molto più importante del frequentare la chiesa con un gran numero di persone, più interessate a quanto accade attorno a loro che ad ascoltare il parroco.
La costruzione di comunità e l’unità nella diversità sono concetti fondamentali per evitare di chiudersi in sé stessi. Lo scopo è fare del bene collaborando con il prossimo. Le religioni vogliono portare solo cose positive e se uniamo tutto il bene presente nelle religioni creiamo qualcosa di più grande.
Non sono mai stato molto attivo nelle attività principali, come classe dei bambini etc., però ho imparato che il servizio si manifesta anche attraverso altre situazioni, come comportandosi bene, dando il buon esempio; quando si crede in Dio si crea quella pace interiore e quella certezza che prima o poi arriva il meglio per noi. Anche al lavoro non c'è quel nervosismo o stress, affronti i momenti peggiori con la certezza che verranno superati e così diventi, per gli altri, un esempio da seguire. Nella vita succedono tante cose, chi non crede in Dio, spesso si rifugia nelle droghe o tenta altre strade per colmare quel vuoto che ha dentro. Chi crede in Dio, invece, sa che domani ci sarà il sole e non finisce il mondo. La speranza deve essere presente nella nostra vita, altrimenti che senso avrebbe? Cominciare a parlare di Dio ai bambini e dar loro consigli può renderli persone migliori nella società di domani.
Spero che tutti possano credere in qualcosa, impiegare meglio il proprio tempo; se oggi vai in discoteca perdi due ore della tua vita e non porti nulla di buono; invece, dedicandole alla comunità dove puoi condividere qualcosa di costruttivo. Uscire vuol dire dimenticare, non pensare; è vero che non tutti abbiamo una vita rose e fiori, ma la ricerca deve partire da dentro per poi condividere con chi sta vivendo momenti peggiori, il bisogno di sentire Dio dentro noi stessi.
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