Ivan
Quando faccio queste azioni di servizio per gli altri mi sento in paradiso, sto proprio bene. Sento un bisogno assoluto di farlo e più vado avanti, più mi viene la voglia di farlo, oramai fanno parte della mia vita, non posso più abbandonarle.
Ho iniziato questo percorso un paio d’anni fa, quando un amico mi ha parlato della Fede Bahá’í; in un primo momento, sinceramente, non ci avevo prestato molta attenzione perché, nella mia esperienza come cattolico, avevo un po’ subito la religione. C’erano alcuni concetti nella Chiesa che non mi quadravano. In seguito, quando ho iniziato a capire meglio i principi della Fede Bahá’í, mi sono sempre più incuriosito e ho iniziato a frequentare anche gli incontri giovani al centro comunitario di Vimercate.
Inizialmente non parlavo con nessuno, ero molto timido, ma col tempo mi sono aperto sempre di più raccontando anche la mia esperienza di vita; negli ultimi mesi ho frequentato il Centro sempre più spesso, seguendo le sessioni di studio del Libro 2 dell’Istituto Ruhi.
Ho sempre creduto in Dio. Quando nella mia vita ho avuto delle esperienze negative, però, mi allontanavo dalla spiritualità, perché pensavo all’intervento del demonio o incolpavo Dio di tutte le disgrazie ingiuste che accadono nel mondo. Frequentavo il catechismo, ma la storia della fede non mi interessava più di tanto; mi piaceva molto, invece, stare insieme agli altri bambini e ragazzini. C’erano alcune cose nella cristianità di cui non ero convinto, come la figura del clero, del prete, del Papa e soprattutto elemosina durante la Messa. Diciamo che non ho avuto un forte legame con la mia religione di origine: ero fedele sì, ma solo di parola, non ero un ricercatore.
Lo scorso anno ho partecipato online al corso del Libro 1 dell’Istituto Ruhi insieme ad alcuni amici; sono rimasto affascinato dalla parte riguardante la vita e la morte, perché ho avuto diversi problemi fisici per tanto, tanto, tanto tempo. A causa di questi problemi e dell’esperienza in ospedale, dove ho rischiato diverse volte anche la vita, sono sempre stato affascinato dal concetto di cosa ci sarà dopo e dal motivo della nostra esistenza. Nel percorso dei Libri Ruhi questo concetto viene elaborato bene e ti lascia un senso di speranza: vivi, non preoccuparti, perché tanto al di là qualcosa ci sarà. Ti fa riflettere sul fatto che se qui sarai buono, gentile e farai azioni pure e sante, nel mondo dell’anima diventerai sempre più forte e starai sempre meglio. Inoltre, nel mondo di là continuerai a crescere. La vita non finisce qui, non preoccuparti. Questo aspetto mi ha ancor più rassicurato.
Nell’ultimo mese, invece, abbiamo iniziato il circolo di studio sul Libro 2 ed anche in quello trovo diversi punti che mi piacciono molto; vorrei andare avanti a fare tutti i libri dell'Istituto Ruhi e magari diventare io stesso facilitatore. Fin da piccolo ho sempre voluto aiutare gli altri, fare l'insegnante, il professore, me lo chiedevano sempre, ma i miei genitori non me lo hanno permesso, anche per questioni economiche: così lavori tanto e guadagni poco, mi dicevano. Da qualche mese sto aiutando un ragazzino disabile con l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) e numerosi altri problemi psicologici; gli faccio fare i compiti. Lui è seguito da otto persone durante il corso della giornata e si è legato tantissimo a me, perché io lo tratto come se non avesse problemi; invece, gli altri lo trattano un po’ con un sistema schematico. Questa cosa di aiutare gli altri, ma soprattutto lui, mi sta dando veramente tanto. Io lo aiuto a fare i compiti, ma sto scoprendo che lui inizia a relazionarsi con gli altri, mentre prima stava sempre da solo. Diciamo che indirettamente gli ho fatto del bene in un altro modo.
Quando faccio queste azioni di servizio per gli altri mi sento in paradiso, sto proprio bene. Sento un bisogno assoluto di farlo e più vado avanti, più mi viene la voglia di farlo, oramai fanno parte della mia vita, non posso più abbandonarle.
Un’altra cosa che ti insegna il servizio è di non avere aspettative: ognuno deve dare il proprio contributo per essere a posto con sé stesso, con la propria coscienza, per la propria crescita.
Creare una comunità bella, ampia, solida e forte aiuterà sicuramente a migliorare il mondo, alla fine riusciremo anche a migliorare questo mondo corrotto dal materialismo. Se noi riusciamo a creare una comunità solida, insieme possiamo aiutare il prossimo, far crescere gli altri, cresciamo anche noi, miglioriamo la comunità e la facciamo crescere. E alla fine, possiamo realizzare il progetto di una pace universale.
Sicuramente da quando ho iniziato questo percorso sto crescendo sotto ogni punto di vista. A causa della mia salute sono stato per diversi anni un po’ isolato tra i miei problemi; mi rendo conto che questo percorso, invece, mi fa crescere proprio nelle relazioni, nel modo in cui viverle, e spiritualmente mi sta donando tantissimo e mi sta aiutando a superare le mie paure. Ho iniziato a vivere in modo più spensierato. Sto crescendo in ogni campo: mentalmente, spiritualmente, fisicamente. Consiglierei questa esperienza a tutti, perché ti fa capire tante cose della vita. Non sarei mai riuscito a capirle senza. Trovare un luogo senza pregiudizi, un luogo allegro in cui ti diverti e puoi fare quasi tutto quello che vuoi, non è facile nella società odierna. Consiglierei questo percorso proprio per questo, perché si ha la piena e totale libertà, si fanno tante conoscenze, si conoscono persone bravissime, buone, sempre pronte ad aiutarti e che non ti lasciano solo, ti guardano e ti fanno sentire speciale.
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