Mario
Io e mia moglie abbiamo incontrato la Fede Bahá’í perché incuriositi dal nuovo percorso religioso che due nostri cari amici avevano deciso di esplorare. A quel tempo non mi consideravo molto incline al messaggio religioso, ma ero affascinato da temi come la giustizia e l’uguaglianza e, nelle prime conversazioni con la comunità bahá’í, ho trovato principi che corrispondevano alla mia visione, come la giustizia sociale, il rispetto dell’essere umano ed il concetto di cittadinanza mondiale. Più approfondivo le conversazioni, più il mio interesse aumentava, ma continuava ad essere solo a livello intellettuale. Frequentando la comunità bahá’í mi sono reso conto, però, che non si trattava solo dell’enunciazione di concetti teorici, ma che il Messaggio di Bahá’u’lláh aveva trasformato le persone, che ora mettevano in pratica i principi nella realtà quotidiana. Questo ha contribuito a cambiare qualcosa dentro di me. Sono cresciuto in una famiglia cattolica, ma da adolescente mi sono completamente allontanato e vedevo la religione come una forma di soggiogazione delle persone e non mi fidavo di questa istituzione. Leggere gli scritti sacri bahá’í mi ha aiutato a percepire, per la prima volta, qual è il vero scopo spirituale della religione. Del Messaggio di Bahá’u’lláh mi ha affascinato il rapporto diretto che c’è con Dio, l’assenza di riti e di clero ma, soprattutto, ha dato risposte certe alle mie domande riguardo lo scopo dell’esistenza dell’essere umano su questa Terra. I concetti di progressività delle religioni e di unicità del Messaggio divino attraverso le varie epoche sono stati fondamentali per il mio percorso spirituale. Incontrare ed accettare Bahá’u’lláh mi ha dato un via da seguire, una strada basata sul rispetto dell’essere umano, sul mettersi al servizio degli altri e sul vivere la comunità con questo spirito. Mi ha donato una visione nuova, spirituale e rivoluzionaria, che mi ha salvato dal percorso non costruttivo che stavo percorrendo fino a quel momento. Uno strumento molto interessante offerto oggi dalla comunità bahá’í, e nel quale ho avuto la possibilità di offrire il mio servizio, è il circolo di studio. Si tratta di qualcosa di molto importante perché permette ad un gruppo di persone di poter esprimere i propri pensieri ma, soprattutto, di poter ascoltare quelli degli altri. Il confronto delle opinioni, che scaturisce dallo studio dei principi spirituali, non crea conflitto ma, anzi, porta alla creazione di un pensiero comune, arricchito dalle opinioni di tutti. Una comunità è prima di tutto un luogo dove c’è una condivisione di idee e principi, formata da un gruppo di persone che si impegnano insieme per poterle trasformare in realtà quotidianamente. È importante sentirsi parte di una comunità e sapere di poter dare un contributo attraverso i propri talenti, le proprie capacità e la proprie disponibilità.
English version
Intrigued by a new religious path being explored by a couple of friends of ours, that’s how my wife and I heard of the bahá’í faith. In those days, I was not very keen on religious messages, but I was fascinated by topics like justice and equality. In the first conversations with the bahá’í community, I recognized some principles that were on my same wave length, such as social justice, respect for human beings and the concept of world citizenship.
The deeper the conversations went, the greater was my interest, though continuing to be only at an intellectual level. However, when attending the bahá’í community, I realized that it was not only a matter of enunciation of theoretical concepts, but that Bahá’u’lláh’s Message had the power to transform the people who were putting into practice those principles in everyday reality. This contributed to my interior transformation.
I grew up in a catholic family. As a teenager, though, I shunned religion and considered it a sort of subjugation of the people; I had no trust whatsoever in such an institution. When I started to read the bahá’í holy writings I began to perceive, for the first time, the real spiritual purpose of religion. I was fascinated by Bahá’u’lláh’s Message about the direct relationship to God, the absence of rituals and clergy, but, above all, it gave definite answers to my questions concerning the purpose of man’s existence on this earth. The concepts of the progressiveness of religions and the oneness of the divine Message through various ages were crucial for my own spiritual path. To meet and to accept Bahá’u’lláh gave me a path to follow, based on respect for human beings, to render service to others and to convey this spirit in your own community. It gave me a new vision, both spiritual and revolutionary, that saved me from the destructive path I was following up until that moment.
I have had a chance to offer my services through a very interesting instrument offered by the bahá’í community today: the study circle. It’s something very important because it allows a group of people to be able to express their own thoughts but, above all, to listen to those of others. The comparison of opinions, originated by the study of spiritual principles, does not create any conflict but on the contrary, leads to the formation of one common thought, enriched by the opinions of all.
Above all, a community is a place where ideas and principles are shared, formed by a group of people united together in their efforts to be able to transform them into reality on a daily basis.
It is important to feel you are part of a community and to know you may offer your contribution through your own talents, skills and availability.