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Giovanna




Ho conosciuto la Fede Bahá’í nel 1982 attraverso degli amici che avevano già iniziato questo percorso spirituale, ma inizialmente non ne ero stata attratta. Questo primo incontro è avvenuto subito dopo la morte di mia madre ed in quel periodo ero molto arrabbiata con la vita, non ero molto predisposta nei confronti della spiritualità e forse, per questo motivo, sono rimasta affascinata prima dai principi sociali portati da Bahá’u’lláh che ho trovato subito molto innovativi ed in linea con la mia visione.

Le cose sono cambiate, però, quando ho sentito mio marito dire una preghiera per la prima volta: sono stata travolta da un’emozione fortissima e nuova. Lui veniva da un’esperienza di tipo anarchico e la spiritualità non era mai stata parte della sua vita. Da quel momento Bahá’u’lláh è entrato pian piano nelle nostre vite.

Nel 1986 abbiamo partecipato ad una conferenza bahá’í molto speciale ad Acireale, in Sicilia; si trattava di un momento particolare per me perché avevo appena scoperto di essere incinta della mia prima figlia. In quei giorni io e mio marito abbiamo riflettuto tanto sul nostro percorso spirituale, dentro di noi sentivamo di credere in questo messaggio, ma l’idea di aderire formalmente ad una religione era qualcosa di nuovo e non sapevamo se fossimo pronti a fare questo passo. In quei giorni molto intesi, però, abbiamo realizzato e deciso che volevamo impegnarci come individui, ma soprattutto come famiglia, ad applicare i principi di Bahá’u’lláh nelle nostre vite.

Questa decisione ha anche influenzato il modo in cui abbiamo educato i nostri figli e sono molto felice del modo in cui ognuno di loro ha saputo sviluppare i propri talenti. Viviamo in un mondo in cui il materialismo rischia di opprimerci ed è importante sviluppare sin da giovani una visione spirituale che ci permetta di riconoscere quelle che Bahá’u’lláh definisce come le gemme che ogni essere umano ha dentro di sé. Penso che i principi della Fede bahá’í sono e saranno sempre per tutti noi una bussola nelle scelte importanti.

Il Messaggio di Bahá’u’lláh mi aiutato a sviluppare una visione più ampia della vita, mi ha dato una profonda serenità interiore e mi ha insegnato ad affrontare le difficoltà con il sostegno della preghiera. Ero una persona pessimista, ma ora cerco sempre di vedere il buono nelle persone e di perdonare gli errori degli altri, perché se si dà fiducia e la possibilità di tirar fuori le proprie qualità e capacità, tutti hanno qualcosa di positivo da condividere.

Sono sempre stata una persona molto concreta e sono felice aver trovato un modo di offrire i miei talenti al servizio della comunità; sono ragioniera e da qualche anno ho avuto la possibilità di contribuire anche grazie a queste mie capacità nel campo della tesoreria. È interessante perché ci occupiamo di questioni materiali seguendo, però, principi spirituali e consapevoli della sacralità di questo compito. Fare questo servizio mi fa sentire utile, appagata e piena di gioia ma, soprattutto, sento che sia fondamentale per la mia crescita spirituale.

Una comunità è un insieme di persone che lottano per un bene comune; costruire una comunità significa educare le persone a lavorare per il bene di tutti coloro che sono intorno a loro ed a contribuire attraverso le proprie qualità e talenti.


English version


I met the bahá'í faith in 1982 through friends who had already started this spiritual journey, but initially I did not feel attracted to it. The first meeting took place right after my mother's death and at that time I was very angry with life, I was not very open towards spirituality and perhaps that was the reason why I was fascinated, right from the beginning, by the social principles brought by Bahá'u'lláh. I found them immediately groundbreaking and in line with my way of thinking.

However, things changed when, for the first time, I heard my husband say a prayer: I was overwhelmed by a new, very intense emotion. He came from an experience within the anarchic movement and spirituality had never been part of his life. Bahá'u'lláh, from that moment, entered our lives little by little.

In 1986 we attended a very special bahá'í convention in Acireale, Sicily. It was a special moment for me because I had just discovered that I was pregnant with my first daughter. During those days, my husband and I thought a lot about our spiritual journey and though we both felt deep inside that we believed in this message, the idea of formally joining a religion was something new to us and we were not sure we were ready to take this step. However, in those very intense days, we realized that we wanted to commit ourselves as individuals, but above all as a family, and decided to apply the principles of Bahá'u'lláh to our lives.

This decision has influenced the way we have educated our children and I am very happy with the way they both have been able to develop their talents. We live in a world where the risk of materialism can weigh us down so it is important, from childhood, to develop a spiritual vision that allows us to recognize what Bahá'u'lláh describes as the gems that every human being possesses within himself. I think that the principles of the bahá'í faith are and will always be a compass that guides us in all the important choices in our lives.

The Message of Bahá'u'lláh helped me to develop a wider vision of life, gave me a profound inner serenity and taught me to face difficulties with the support of prayer. I was a pessimist, but now I always try to see the good in the people and to forgive the mistakes of others, because if you trust people and give them the possibility to bring out their qualities and abilities, everyone has something positive to share.

I have always been a very practical person and I am happy to have found the opportunity to offer my talents to the community. I am an accountant, and also thanks to this experience, I have been given the chance in the last few years to serve as the treasurer. It is interesting because we deal with material issues, following spiritual principles and are aware of the sacredness of this task. Doing this service makes me feel useful, satisfied and full of joy, but above all, I feel it is fundamental for my spiritual growth.

A community is a group of people fighting for a common good; building a community means to educate people to work for the good of all those around them and to contribute through their own qualities and talents.



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