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Marianna



Ho incontrato la comunità bahá’í attraverso una mia amica, che mi ha proposto di partecipare con le mie figlie ad un’attività settimanale dedicata alla scoperta delle virtù umane. Ho trovato meravigliosa l’idea di scoprire e sviluppare questo aspetto insieme alle mie bambine.

Abbiamo iniziato così a Vimercate una classe per i bambini ed un circolo di studio per noi mamme. La mia bimba più piccola inizialmente era la mascotte del gruppo perché aveva solo tre anni, ma per la grande, che ha un paio d’anni di più, è stato da subito un percorso fondamentale per la sua crescita personale. Anche per noi genitori, avere questo appuntamento settimanale, è stato molto arricchente perché, partendo dal libro, ci confrontavamo anche sulla nostra esperienza personale. Abbiamo studiato il Libro 1, ovvero Riflessione sulla vita dello Spirito, ed il Libro 3, dedicato all’educazione dei bambini.

Un giorno abbiamo parlato della maldicenza e mi ricordo che ha avuto un impatto molto forte su di me perché mi sono accorta di come, parlare sempre delle cose negative, era diventata un’abitudine giornaliera. Questa esperienza ha cambiato la nostra famiglia proprio nel quotidiano, ci siamo impegnate a mettere in atto questi principi nelle nostre vite. Per me e le bambine, fare questa esperienza in parallelo è stato molto importante perché scoprivamo tutte queste cose nuove, che poi condividevamo le une con le altre una volta tornate a casa e cercavamo di metterle in partica.

Questa esperienza, che è durata fino alla pre-adolescenza, ci ha unito molto sia tra di noi, che con le altre famiglie con cui abbiamo fatto il percorso. Con le mamme del circolo di studio si è creato un rapporto molto profondo e sincero. Era così bello ed arricchente l’ambiente che si era creato tra di noi, che abbiamo cercato di ricrearlo poi in altri contesti; che fosse la festa di fine anno a scuola o al mare con amici, cercavamo di elevare le conversazioni e portare anche lìi principi e gli spunti del circolo e della classe.

La mia famiglia è cattolica, in particolare il mio babbo è molto praticante; io non mi sono mai riconosciuta molto in questa realtà, ne vedevo gli aspetti positivi, ma sentivo che molte cose venivano calate dall’alto. Conoscere la Fede Bahá’í ed il suo principio della libera ed indipendente ricerca della verità mi ha aiutato a riscoprire piano piano la mia parte spirituale. Nella mia vita mi ero fatta tante domande, ma non avevo trovato le risposte.

Il principio portato da Bahá’u’lláh della progressività delle religioni e la preghiera come abitudine quotidiana che può essere fatta anche nella propria casa mi hanno portato tanta paceinteriore. È stato un percorso spirituale che ha fatto sentire a proprio agio sia me che le bambine. Una di loro ne ha parlato anche a scuola ed ha invitato alcuni suoi amici a partecipare alla classe.È stato bello vedere che, anche nei momenti di difficoltà, la fede ci ha sostenuto; non sempre riusciamo a mettere in pratica tutti questi insegnamenti che abbiamo acquisito, ma ci aiutano a fare il meglio di noi stessi ogni giorno.

Secondo me comunità è riuscire a trovare in ognuno degli altri la parte che è comune a te. Il che non significa essere tutti uguali. Con qualcuno puoi avere in comune la parte più spirituale, con un altro quello più ludica, con un’altra può essere il sostegno reciproco, con altri qualcosa di ancora diverso. Se riesci a mettere a disposizione il meglio di te con cuore, riesci ovunque a creare una comunità.


English version


I met the bahá'í community through a friend of mine, who invited me and my daughters to participate in a weekly activity dedicated to the discovery of human virtues. I found the idea of discovering and developing this perspective together with my little girls wonderful. So we started children’s classes in Vimercate and a study circle for the mothers. My younger daughter was initially the mascot of the group because she was only three years old, but for her sister, a couple of years older, it was immediately a fundamental path for her personal growth.

Even for the parents, this weekly appointment was very enriching for us because, starting from the book, we also confronted our personal experiences. We studied book 1, that is ‘Reflection on the life of the Spirit’, and Book 3, dedicated to the education of children. One day we talked about backbiting and I remember that it had a very strong impact on me since I realized how always talking about negative things had become a daily habit. This experience has changed the daily life of our family, we are all committed to putting these principles into practice in our lives. For me and the girls, this parallel experience was very important because we discovered all these new things, and shared them together once back home and tried to put them into practice.

This experience, which lasted until pre-adolescence, created a strong sense of unity both among ourselves and with the other families with whom we had shared this journey. With the mothers of the study circle a very deep and sincere relationship was formed. The environment created among us was so beautiful and enriching that we tried to recreate it in other contexts; whether it was the party at school at the end of the year or at the seaside with friends, we tried to elevate the conversations and transfer the principles and ideas of the circle and the class.

My family is catholic, my father, in particular is practicing. I never recognized myself really in that reality, I saw the positive aspects, but I

felt that many things were just passed on to you. The encounter with the bahá'í faith and its principle of free and independent search for truth helped me to rediscover my spiritual side, little by little. In my life I had asked myself many questions, but I had not found the answers.

The principle brought by Bahá'u'lláh of the progressiveness of religions and prayer as a daily habit that can also be done in one's home, have brought me so much peace of mind. It’s been a spiritual journey that made both my girls and I feel at ease. One of them also talked about it at school and invited some of her friends to participate in the class. It was nice to see, that even in times of difficulty, the faith supported us; we are not always able to put into practice all these teachings we have acquired, but they help us to give the best of ourselves every day.

In my opinion, community is being able to find in each of the others the part that is common to you, which does not mean being all the same. With someone you may share the most spiritual part, with another the more playful part, with another it can be mutual support, with others something still different. If you can make the best of you available with your heart, you can create a community anywhere.



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