Martina
I miei genitori sono bahá’í e sin da piccola mia mamma ha sempre condiviso con me questi principi spirituali; ai tempi ero l’unica bambina della comunità bahá’í della mia zona, però lei si è impegnata molto perché anch’io potessi frequentare una classe per bambini e l’abbiamo portata avanti per diversi anni.
Era un momento di grande unità che non trovavo in nessun altro ambiente. Ho ancora stampate in mente immagini, istanti ed emozioni di quegli anni di classe; abbiamo piantato nei nostri cuori dei piccoli semi, che da bambini non potevamo comprendere appieno, ma che ora sono cresciuti e ne percepisco i risultati.
Quando ho compiuto 12 anni, poi, sono entrata a far parte di un gruppo giovanissimi e per me è stata una profonda esperienza di crescita. Sei in un’età in cui sei maggiormente consapevole delle cose che accadono intorno a te e delle loro implicazioni ed al gruppo ho avuto la possibilità parlare di argomenti di cui normalmente non potevo parlare e di condividere questa esperienza con persone con cui ho sentito di potermi aprire completamente.
La società odierna non ti pone delle sfide che potrebbero aiutarti a crescere e rischi di rimanere bloccato ad un certo livello di consapevolezza ed incastrato nella quotidianità. Gli atti di servizio che si fanno grazie al gruppo giovanissimi ti danno la possibilità di metterti alla prova in esperienze che altrimenti non faresti mai. Il servizio mi ha dato il coraggio di fare cose che da sola non avrei mai fatto e dalle quali ho imparato molto.
Grazie alle varie esperienze vissute con la comunità bahá’í, in particolare a livello nazionale, ho costruito delle amicizie speciali, diverse dalle altre. Mi sono chiesta, cosa rende questi rapporti così speciali? Mi sono resa conto che queste amicizie sono nate in ambienti spirituali, elevati, che le rendevano più profonde. Quando ho compreso questo, ho deciso che non volevo che rimanesse solo un’esperienza relegata ad un convegno una volta all’anno, ma avrei cercato di ricreare questi ambienti anche nel luogo in cui vivo, con le persone che mi circondano. Dopo il gruppo giovanissimi, ora stiamo continuando insieme a studiare i libri dell’Istituto Ruhi con i ragazzi che vivono nelle mia comunità.
Bahá’u’lláh mi ha aiutata a comprendere l’importanza, la bellezza e lo scopo della vita. Non è sempre facile, soprattutto se consideriamo le sfide che ci sono nella società odierna, ma mi ha insegnato a vedere Dio sia nelle cose belle che in quelle brutte della vita, ha dato un senso alla mia vita ed a sapere che le azioni che facciamo hanno un alto scopo, anche quando non ce ne rendiamo conto o non lo vediamo.
E’ fondamentale per ogni bambino, giovanissimo o ragazzo avere qualcosa di solido su cui aggrapparsi, altrimenti è inevitabile perdersi in una società nella quale si da valore a cose che si distaccano enormemente da ciò che è davvero importante. Questo percorso di educazione spirituale che la comunità bahá’í offre ti da gli strumenti per costruire questa solidità.
Non basta essere semplicemente un grande insieme di persone per essere una comunità, ma è l’essere consapevoli che, anche se diversi, stiamo andando in un’unica direzione, siamo su un’unica strada che è lastricata da un grande senso di giustizia.