Greta
Ho iniziato a far parte di questa comunità grazie ad un’amica di mia mamma, che è bahá’í. Io e suo figlio eravamo in classe insieme alla scuola materna e lei desiderava che lui potesse partecipare ad una classe per i bambini insieme ad i suoi amici. Conosceva già l’Istituto e voleva offrirlo anche a noi. Ne ha parlato con mia mamma e lei ha accettato e così è nata la nostra classe, eravamo circa quindici/venti.
Mi ricordo che era molto bello. Facevamo dei lavoretti, cantavamo, c’era uno degli insegnanti che ci faceva fare recitazione e poi imparavamo le citazioni. Mi ricordo che mi divertivo, partecipavo con molta gioia. Ero molto fiera del fatto che avevamo un quaderno, nel quale ogni volta scrivevamo la citazione e poi aggiungevamo qualcosa di artistico. Ho ancora quel quaderno e ne sono molto orgogliosa.
Quando siamo arrivati in quinta elementare, abbiamo deciso di aprire un gruppo giovanissimi. Inizialmente non avevamo idea di cosa fosse, ci avevano detto che sarebbe stato come la classe ma per più grandi.
Quando ho iniziato le scuole medie ho cominciato davvero a capire cosa fosse il gruppo giovanissimi e quale effetto avesse sulla mia vita. A quel punto eravamo quasi in 20 ed è aumentato anche il numero degli animatori. Mentre facevo questa esperienza, mi rendevo conto che tornavo a casa con molte idee e pensieri nuovi che mi frullavano in testa. Mia madre mi diceva che dopo ogni gruppo andavo da lei e volevo continuare le conversazioni iniziate al gruppo, perché l’incontro durava solo due ore, ma io avevo altre domande.
Il gruppo mi ha arricchito sia a livello intellettuale, che nel modo di rapportarmi con gli altri. Quando sei alle medie non hai molti canali per fare certi tipi di discorsi e ragionamenti. Inoltre mi ha permesso di coltivare delle amicizie che forse, senza questa esperienza condivisa, non avrei mai approfondito. Ancora oggi, che con alcuni di loro abbiamo creato un gruppo giovani e poi un circolo di studio, continuo a mantenere amicizie che sarebbe difficile costruire in altri modi. Spesso al gruppo parlavamo di argomenti che poi riemergevano nelle conversazioni quotidiane con i miei amici e questo ha arricchito il nostro rapporto.
Quando ho iniziato la prima superiore ho deciso di provare a fare l’animatrice di un gruppo giovanissimi; ho iniziato un po’ per curiosità ed un po’ perché mi piace rapportarmi con persone più giovani di me ed essere per loro una specie di guida. Oggi ho capito che mi piace fare questo servizio perché voglio offrire a qualcun altro ciò che è stato donato a me e che ha contribuito così tanto a rendermi la persona che sono oggi.
Credo nel progetto giovanissimi e in quello che l’Istituto sta offrendo a livello mondiale: penso che sia uno strumento che permette alle persone di formarsi sia a livello spirituale, che a costruire capacità pratiche. I giovanissimi hanno tantissimo da offrire, ma si sottovalutano. Sono una fonte inestimabile di energia e voglia di fare, possono contribuire enormemente alla collettività ed ai loro coetanei. Facendo questo progetto mi sono resa conto di come la società abbia una concezione negativa di questa fascia di età. Problematica, piena d’insicurezze ed inutile al resto della collettività. Invece il programma li vede come una fonte di gioia, di energia e cambiamento.
Grazie a questo percorso ho imparato a mettere in discussione le mie idee; prima era convintissima di possedere la verità, invece al gruppo ho imparato a confrontarmi con gli altri e, quando capitava di non essere in accordo con qualcuno, ne ero felice perché mi piaceva il fatto che la mia mente si arricchisse con la visione degli altri. Credo molto in questo progetto e sono felice di poter dare il mio contributo.
Una comunità secondo me è un insieme di persone che si accettano e rispettano reciprocamente. Persone diverse tra loro, perché il confronto porta arricchimento e miglioramento. Persone che si sostengono e che hanno come obiettivo comune il miglioramento del luogo in cui vivono. Sia che si tratti di un paesino o del mondo intero. In una comunità c’è collaborazione per il progresso continuo, soprattutto attraverso l’educazione delle generazioni più giovani. Io penso di poter contribuire alla costruzione di comunità proprio in questo campo continuando a fare l’animatrice e, soprattutto, portando avanti uno stile di vita che sia in linea con questi principi ed essere coerente. Non è semplice, ma io ci voglio provare!
English version
I became part of this community thanks one of my mother’s friends who is a Bahá’í. Her son and I were in the same class at school and she wanted him to be in a children’s class with his friends. She knew the institute process and wanted to offer its benefits to us as well. She spoke to my mother about it and our class was born, we ended up being about fifteen kids.
I remember that it was very nice. We would do some crafts, sing, one of the teachers would do some drama with us and we would also learn and memorise quotes. I remember that I would have fun and it was a joy to be able to participate. I was proud of our book, where we would write our quotes and where we would also capture our artistic. I still cherish it.
As we grew up, we decided to open a junior youth group. At the beginning we didn’t know what it was exactly, they told us that it was like the children’s class but for junior youth.
When I started middle school I realised what the junior youth group actually was and what effect it was having on my life. At that point we were nearly twenty junior youth and even the number of animators grew. During this journey, I realised that I would go back home with new ideas buzzing in my mind. My mother told me that after our meetings I would return with a lot more questions that could be tackled in those two hours and I would want to continue speaking about all the different topics with her.
The group enriched me on an intellectual level and also on a social level as well as how I relate to others. When you’re in middle school you hardly get any possibilities to have deep and meaningful conversations. It also allowed me to deepen friendships that, without this shared experience, I would never have had the opportunity to. Even to this day, I maintained a friendship with some of them, especially those with whom we continued the group and then went on to do a study circle. I have kept these friendships despite the challenges in our path. In the group we would often speak about topics that would then reappear in daily conversation with my friends and this strengthened our bond.
When I started high school I decided to become a junior youth group animator; I started out of curiosity and because I enjoy the company of those younger than me and I liked the idea of being a mentor to them. Today I understand that I enjoy offering this service because I want to offer to others what was given to me, which has helped me become the person I am today.
I believe in the junior youth spiritual empowerment project and in what the institute is offering on a global scale; I think this is a tool that allows people to shape and form on a spiritual level and also build capacity. The junior youth have a lot to offer, but they are underestimated. They are a source of untapped energy and have a desire for action, they can contribute immensely to society and to their peers. While I was taking part in this project I realised just how much negativity society portrays on this age group. Full of insecurities, useless to the general society, and always up to something. The junior youth spiritual empowerment program on the other hand, sees them as a source of joy, energy and an agent of change.
Thanks to this journey I learnt to question my ideas; I used to be convinced that I knew the truth, but the junior youth group taught me to be more proactive in my thoughts and check myself against others, and if I was not in agreement with someone, I was happy because it meant that my mind was becoming richer for the vision of another. I believe wholeheartedly in this project and am delighted to have been able to dedicate myself to it.
A community is a group of people who accept and respect each other. People who are different, because only through difference can you bring about wealth and betterment. Community is people who support each other and whose common goal is the betterment of their community and environment, whether it be a small town or the entire world. In a community there is collaboration for continuous progress, especially through education of the younger generations. I believe I can contribute to the building of this community by being an animator and by advancing a lifestyle that is in line and consistent with these principles. It’s not easy, but I definitely want to give it my best shot!