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Giovanni



Mi sono trasferito nella zona di Monza nel 2011 e sono stato subito coinvolto come animatore di un gruppo per la valorizzazione spirituale dei giovanissimi che stava iniziando a Villasanta. Avevo fatto la formazione per servire in questo campo, ma non avevo ancora avuto la possibilità di fare esperienza pratica. Ho iniziato questa bella avventura con gruppo formato da cinque ragazzi, che poi sono diventati presto quindici.


Erano cresciuti insieme e andavano nella stessa scuola; una volta mi hanno fatto vedere una foto della loro classe e ci siamo accorti che la maggior parte frequentava anche il gruppo giovanissimi. E’ stato emozionante perché i primi ragazzi che hanno iniziato a partecipare hanno poi coinvolto anche i loro amici e la comunicazione si è sparsa a macchia d’olio.


Una cosa interessante che è accaduta durante questo primo anno di gruppo è che i ragazzi hanno costruito tra di loro dei rapporti d’amicizia molto più profondi. Anche se si frequentavano da anni, ognuno aveva una propria idea degli altri, ma in realtà non si conoscevano veramente. Inizialmente non c’era molta sintonia nel gruppo. C’erano gruppetti di amici, i maschi stavano da una parte e le ragazze dall’altra. Nel corso del tempo, però, hanno cominciato a sentirsi ed agire come un gruppo unito e solido. Questa esperienza è stata molto formativa sia per loro che per me, abbiamo fatto un bel percorso.


In questi anni ho fatto soprattutto l’insegnate nelle classi dei bambini. Una volta anche in compagnia di mia moglie. Fare questa esperienza insieme e servire nello stesso campo è stato molto emozionante ed un grande privilegio.


Il tema dell’educazione spirituale, in particolare di bambini e giovanissimi, è molto importante per me perché sono come delle tenere pianticelle che cominciano a prendere forma. Quando sono così giovani c’è la possibilità di educare la loro anima, che è ancora pura e pulita, ed aiutarli a tirare fuori le loro qualità e capacità. Ognuno di loro ha caratteri e necessità diversi ed è importate che si sentano integrati in un percorso che possa essere coinvolgente e valorizzante per tutti, ognuno con le proprie peculiarità.


La responsabilità dell’educazione delle generazioni più giovani deve essere di tutta la comunità, non solo dei genitori. Tutti gli adulti devono avere questa speciale attenzione verso le generazioni del futuro, indipendentemente dal fatto che siano genitori o meno. Da quando ho incontrato il messaggio di Bahà’u’llàh ho trovato nel campo dell’educazione la mia realizzazione. Per me la comunità è un insieme di persone di diverse fasce di età, dove ognuno ha modo di esprimersi serenamente, secondo le proprie modalità; dove l'interazione fra tutti questi elementi porta ricchezza ed energia. L'apporto che ognuno può portare è unico ed importante per creare unità all'interno della comunità.


English version


I moved to the Monza area in 2011 and was immediately involved as a junior youth animator to increase spiritual capabilities in Villasanta. I had done the training to serve in this field but I didn’t have any practical experience. I started this amazing adventure with a group of five junior youth who then became fifteen.


They had grown up together and went to the same school; at a certain point they showed me a photo of their class and we realised that most of them were part of the junior youth group. It was touching because the few who started were then able to involve their classmates and it all spread very quickly.


A very interesting thing that happened in this first year was that the junior youth forged very deep bonds of friendship between themselves. Even though they had been hanging out for years, they each had their own idea of their classmates, but in reality they hardly knew anything about each other. At the beginning there wasn’t much cohesion within the group. There was the proverbial split: boys on one side and girls on the other. As time went on however they started feeling more at ease and became a untied group. This experience shaped us and we walked a great path together.


In these past years I concentrated on being a children’s class teacher. At a certain point I held a class with my wife. Sharing this experience and serving in the same field was a great privilege, aside from being thrilling.


Spiritual education, particularly of children and junior youth (11-15 years old), is a very important topic for me; they are like saplings who are starting to shape and form. When they are this young it is possible to educate their very souls, which are still innocent and pure, and help them develop their qualities and capacities. Each one of them has unique characteristics and necessities and it’s important that they feel involved in a journey that values them and involves them as individuals, in all their unique glory.


The responsibility of educating younger generations has to be of the whole community, not just of the parents. All the adults must pay special attention to the future generations, regardless of whether they themselves are parents or not. From when I met the message of Bahà’u’llàh, I found a way to use my talents and dedicate myself to serve the various communities I have lived in.


For me community is a group of people of different ages, where everyone has the opportunity to express themselves in peace and without fear; where the interaction between these elements results in energy and richness. What each person brings is unique and important to create unity within the community.


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